San Giovanni in Fiore

L'antico borgo natio dell'Abate Gioacchino da Fiore

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Ai piedi del Montenero, circondato da boschi incantati, si stende il borgo di San Giovanni in Fiore. Il suo territorio, il più antico e vasto dell’Altopiano silano, rientra in buona parte nel Parco Nazionale della Sila. Attraversata dai fiumi Neto, Arvo e Garga, quest’area ospita anche le località turistiche di Lorica e Carlo Magno, e parte dei laghi artificiali Arvo e Ampollino. San Giovanni in Fiore, ricco di chiese monumentali, palazzi di interesse storico-artistico e scorci caratteristici, ha una storia che si lega indissolubilmente all’abate Gioacchino da Fiore. A lui si deve la fondazione, nel XII secolo, dell’Abbazia Florense, uno degli edifici di culto più grandi e affascinanti della Calabria, che insieme all’Arco Normanno del 1200, simboleggia il singolare borgo montano. L’abitato vero e proprio, invece, sorse nel 1530, quando l’allora abate Salvatore Rota prese in commenda il monastero e il territorio circostante, dando inizio allo sviluppo del paese. San Giovanni in Fiore è famoso anche per l’artigianato artistico. In questo settore spicca l’arte orafa, resa famosa dal maestro Giovan Battista Spadafora. La produzione artigianale di gioielli ha in questo luogo delle radici molto antiche, basti pensare alle decorazioni in oro, perle e filigrana, che impreziosivano il costume delle donne sangiovannesi. Altrettanto degna di nota è la tessitura a mano di coperte, arazzi, e soprattutto di tappeti, che qui vengono realizzati con la stessa tecnica di quelli orientali. A livello gastronomico, il dolce tipico è la pitta ‘mpigliata, risalente al 1700. Questa sfoglia di grano duro, ripiena con uva sultanina, noci, canditi e spezie, viene preparata in casa durante il periodo natalizio e nelle festività più importanti. 

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